METODOLOGIA DELLA RICERCA: LA RICERCA SOCIOLOGICA

LA RICERCA SOCIOLOGICA - I PROTAGONISTI 


Nella ricerca sociologica sono sempre presenti due protagonisti: il "ricercatore", ovvero il "professionista" che possiede gli strumenti teorici e pratici per condurre l'indagine, e il committente, ovvero la persona o l'ente che patrocina e finanzia la ricerca. 

Nel quadro del rinnovamento della riflessione intorno ai principi e al metodo della conoscenza scientifica, verificatosi nel Novecento a opera di filosofi della scienza come Karl Popper Thomas Kuhn, Paul Feyerabend, si è diffusa una nuova immagine del ricercatore: non più un tecnico ben preparato che si comporta in modo "neutro" e impersonale, come se non fosse dotato di una sua soggettività, bensì una mente creativa e coinvolta nel proprio lavoro, consapevole di avere un proprio punto di vista, propri orientamenti ideologici e perfino pregiudizi.

Questi ultimi, secondo una linea di pensiero che comprende autori diversi tra loro, lungi dal poter essere eliminati con la semplice presunzione di non averne, possono essere positivamente gestiti nel processo di conoscenza della realtà se vengono trattati per quello che sono: precognizioni che, sotto forma di concetti e teorie, ci orientano nel nostro approccio alla realtà naturale o sociale.

Il committente è la persona o l'istituzione politica o socio-culturale che promuove e finanzia la ricerca.

Il principale ente promotore di ricerca pura è l'università. 
La ricerca universitaria non ha immediate applicazioni pratiche, ma nasce dal dibattito teorico allo scopo di approfondire la conoscenza di fenomeni sociali emergenti o di verificare determinate ipotesi. Le università destinano una parte dei loro fondi, provenienti da finanziamenti pubblici o privati, alle attività di ricerca, e questo significa che la situazione della ricerca universitaria dipende dallo stato di salute economica degli atenei, che a sua volta è strettamente legato a precise scelte politiche dei governi.

Oltre alle università, sono promotori di indagini sociologiche numerosi istituti di ricerca pubblici (come I'ISTAT) e privati, questi ultimi perlopiù aventi la configurazione giuridica della fondazione (CENSIS, IARD, Eurisko, Eurispes, ISPO), che svolgono indagini sociali autonomamente o per conto e in collaborazione con altri soggetti. 

La figura del committente ha un particolare rilievo nelle interpretazioni degli studiosi di orientamento marxista o vicini alle posizioni della Scuola di Francoforte.

In questi due ambiti teorici la ricerca sociologica è vista come un'attività non neutrale, ma inevitabilmente connessa alle lotte e ai conflitti che caratterizzano la società divisa in classi. 

Gli interessi e gli obiettivi del committente possono orientare la ricerca in una direzione piuttosto che in un'altra. 

L'OGGETTO DELLA RICERCA
Oltre al ricercatore e al committente, un terzo, protagonista della ricerca sociologica è il fenomeno osservato, che costituisce l'oggetto della ricerca: può trattarsi di un fatto o di un problema che coinvolge la società o una parte di essa, di un processo sociale o di un'entità collettiva, ma, in ultima analisi, è riconducibile a soggetti umani che interagiscono e danno significato al loro agire.

All'interno di questi processi di interazione e di costruzione di significato, il ricercatore isola inevitabilmente alcuni aspetti o proprietà che possono essere rilevati, misurati, comparati con altri. 


GLI SCOPI DELLA RICERCA
il fine di un'indagine sociologica è quello di approfondire la conoscenza di fenomeni sociali nuovi oppure poco chiari, per la cui comprensione non bastano i riferimenti teorici esistenti ma si rende necessaria un'apposita indagine. 

possiamo individuare 3 scopi principali della ricerca sociologica:
1. descrivere un fenomeno sociale nuovo considerato rilevante e perciò meritevole di indagine. 
In questi casi, la ricerca perviene a una fotografia della realtà e consente di avanzare un'idea precisa di fatti e processi sociali contemporanei, con abbondanza di dati numerici, tabelle, grafici, statistiche. 

2. Rispondere a interrogativi che sorgono dall'analisi dei fatti e dei comportamenti sociali. Questi interrogativi possono essere stimolati anche dalla ricerca stessa. 
In questi casi, la ricerca propone delle spiegazioni della realtà esaminata.

3. Individuare correlazioni, ossia variazioni concomitanti, tra diversi fenomeni sociali, e approfondirli allo scopo di stabilire eventuali rapporti di causa-effetto tra di loro: ad esempio, pensiamo alla correlazione esistente tra selezione scolastica e provenienza sociale oppure tra disagio giovanile e crisi della famiglia di appartenenza.
In questi casi la ricerca, oltre a confermare o smentire un nesso causa-effetto tra 2 eventi, consente anche di fare delle previsioni sulla realtà sociale futura.

LE FASI DELLA RICERCA: UN MECCANISMO CIRCOLARE
In ogni indagine sociologica si possono distinguere due fasi:

> la fase ideativa, che comprende la scelta del problema su cui sarà condotta l'indagine, la definizione delle ipotesi e la formulazione del disegno della ricerca; 
> la fase di attività pratica, che coincide con la vera e propria indagine empirica e comprende la raccolta dei dati secondo le tecniche prescelte dal ricercatore, l'analisi dei dati e l'interpretazione dei risultati.

Le fasi della ricerca sono tutte necessarie e collegate tra loro secondo un movimento circolare, come risulta dallo schema alla pagina seguente; teoricamente, la ricerca non ha mai fine, perché dall'interpretazione dei risultati può nascere lo stimolo per una nuova ricerca. 

LO SVOLGIMENTO DELLA RICERCA: LA FASE IDEATIVA
Innanzitutto lo studioso deve scegliere il problema su cui indagare e vagliare attentamente tutta la letteratura scientifica disponibile sull'argomento, al fine di valutare lo stato delle conoscenze, evitare di concentrarsi su aspetti già indagati da altri e individuare con maggiore precisione il focus dell'indagine.

I passi successivi della fase teorica sono la definizione dell'ipotesi e la formulazione del disegno di ricerca.

A questo punto il ricercatore deve formulare l'ipotesi di partenza della ricerca.
L'ipotesi è un'affermazione, formulata dal ricercatore, da verificare con la ricerca stessa. L'ipotesi si dice monovariata quando riguarda una sola variabile, di cui considera la distribuzione di frequenza - cioè il numero di volte in cui compare - all'interno di un campione di popolazione o altri parametri statistici. 

L'ultimo passo della fase teorica è rappresentato dalla formulazione del disegno di ricerca, ovvero il momento in cui il ricercatore decide il metodo adeguato a raggiungere gli scopi che si è prefisso e stabilisce l'ampiezza dell'unità di analisi. 

La scelta del metodo è strettamente legata allo scopo della ricerca che, come abbiamo detto, può proporsi di descrivere, spiegare o prevedere i fenomeni sociali; i metodi di inchiesta (intervista e questionario strutturati appaiono più adeguati a descrivere una situazione sociale, mentre i metodi osservativi  consentono di spiegare i fenomeni e fare previsioni sul loro sviluppo futuro.

Il passo successivo alla formulazione del disegno di ricerca è il lavoro sul campo. 
Per raccogliere i dati necessari a verificare le ipotesi formulate, il sociologo ha a disposizione numerose tecniche di indagine. 

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