METODOLOGIA DELLA RICERCA: GLI IMPREVISTI DELLA RICERCA SOCIOLOGICA

 GLI IMPREVISTI DELLA RICERCA SOCIOLOGICA



L'EFFETTO HAWTHORNE
L'espressione effetto Hawthorne deriva dal nome degli stabilimenti Hawthorne della Western Electric Company, un'azienda produttrice di telefoni situata a Chicago, all'interno della quale Elton Mayo condusse a partire dal 1927 delle ricerche sull'organizzazione del lavoro. 

Nelle prime indagini Mayo e collaboratori si proposero di verificare l'influenza di alcune condizioni materiali (illuminazione dei locali, ritmi di lavoro, pause, rumori) sulla produttività di un gruppo di operaie: una classica rilevazione del variare delle risposte al variare degli stimoli. Ci si accorse ben presto che la produttività aumentava sia nel gruppo di prova sia in quello di controllo e indipendentemente dal variare delle condizioni materiali di lavoro. 

Poiché l'unico stimolo esterno comune ai due gruppi era la presenza dei ricercatori impegnati a rilevare gli effetti delle variabili introdotte, si comprese che essere oggetto di osservazione aveva prodotto degli effetti imprevisti di responsabilizzazione, coesione ed efficienza assai più evidenti delle risposte agli stimoli dati dai ricercatori stessi. 

L'effetto Hawthorne fu un imprevisto gravido di conseguenze per la ricerca sociale, perché rivelò la presenza di un feedback tra osservatori e osservati. 

In concreto il comportamento inatteso proveniente dai soggetti sperimentali arrivò a modificare l'orientamento della ricerca stessa, che, da indagine di tipo comportamentista, si trasformò in una delle prime ricerche accurate di psicologia sociale sulle interazioni nei gruppi; dall'altro lato, fu confermata l'esistenza di un effetto ricercatore, conosciuto anche dagli scienziati della natura, secondo il quale la presenza di un soggetto che controlla, misura, verifica può modificare sensibilmente lo svolgimento di un'indagine scientifica influendo sui risultati.

SERENDIPITY
Coniata dal letterato Horace Walpole nel 1754, la parola serendipity significa "possibilità di fare piacevoli scoperte per puro caso", proprio come accadeva ai tre principi di Serendip, l'antico Sri Lanka, i quali, secondo Walpole, quando viaggiavano scoprivano continuamente, per effetto del caso o grazie alla loro sagacia, cose che non stavano assolutamente cercando.

Secondo Merton la ricerca empirica non ha solo il compito (passivo) di controllare e verificare le ipotesi, ma può anche dare origine a nuove ipotesi "in corso d'opera" e in tal modo suscitare, riformulare, riorientare e chiarificare la teoria.

Ciò avviene perché in ogni ricerca di sociologia empirica è insita una componente di serendipity, ovvero la possibilità di scoprire delle novità alle quali non si pensava affatto. 
A tale proposito occorre che il ricercatore sappia cogliere, con acume da investigatore, la rilevanza di dati anomali e imprevisti che gli si presentano davanti, dai quali si può sviluppare una nuova teoria.



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