SOCIOLOGIA: GLOBALIZZAZIONE CULTURALE

 GLOBALIZZAZIONE CULTURALE


UN MONDO "MACDONALDIZZATO"

La dimensione della globalizzazione forse più familiare a tutti noi è però quella culturale.  

Con l'espressione "globalizzazione culturale" si allude al fatto che oggi in parte del mondo, le persone condividono "conoscenze, norme e modelli di comportamento, usi e costumi, ciò che nel linguaggio antropologico si chiama "cultura".  E l'omogeneizzazione tocca anche i prodotti della cosiddetta cultura "alta": letteratura, arti figurative, musica e cinema, parlano oggi, in ogni parte del mondo, i medesimi linguaggi.  

 Si tratta di un fenomeno che è costantemente sotto i nostri occhi, ma di cui non ci prendiamo coscienza finché non va a contraddire apertamente le nostre aspettative.

La cultura che si diffonde e domina nel mondo globalizzato è quella occidentale, in particolare di matrice statunitense. 

Il sociologo George Ritzer  ha parlato in proposito di “macdonaldizzazione” del mondo, designando, con tale espressione, uno scenario globale in cui la standardizzazione e la ripetibilità, insieme alla rapidità del consumo, caratterizzano la fruizione dei prodotti come delle conoscenze e delle idee. 

All'idea di una "macdonaldizzazione" del mondo si accompagna quasi sempre una valutazione negativa: questo processo distruggerebbe le tradizioni locali, appiattirebbe le produzioni culturali su livelli standard di mediocrità, impoverirebbe la ricchezza e la varietà della stessa vita umana. L'uomo della società globalizzata può spostarsi da un confine all'altro della terra senza mai sentirsi straniero in nessun luogo, ma questa sensazione apparentemente gradevole, rivela in realtà la pochezza della sua esperienza: ovunque egli incontra luoghi, oggetti, situazioni uguali, dagli edifici ai prodotti di consumo, agli stessi souvenir.

Alcuni autori, tuttavia, hanno ridimensionato la tesi della "macdonaldizzazione", sostenendo che la cultura globalizzata non distrugge le tradizioni locali, ma piuttosto si mescola e si integra con esse. Secondo questa interpretazione, un bene di consumo può diffondersi su scala mondiale , ma nel contempo declinarsi in molte forme  diverse, in quanto le politiche di marketing delle aziende tendono a differenziare l'offerta, in base alle caratteristiche dei diversi paesi.


ma lo stesso meccanismo opererebbe anche per i prodotti simbolici: le idee e i comportamenti si diffondono trasformandosi a contatto con le diverse realtà culturali, ricevendo letture e interpretazioni differenti. Per designare questo meccanismo di ibridazione, che nasce dalla mescolanza di globale e locale, il sociologo Roland Robertson ha utilizzato il termine glocalizzazione









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