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Visualizzazione dei post da novembre, 2021

SOCIOLOGIA: MARX E IL PLUSVALORE

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 MARX E IL PLUSVALORE Marx nel saggio intitolato Il capitale, pubblicata nel 1867,  interpreta il concetto di salario e lavoro la nota teoria del plusvalore. LA TEORIA DEL PLUSVALORE Semplificando, il fulcro di questa teoria è che il salario non costituisce il corrispettivo della ricchezza che il lavoratore produce con la sua attività, ma solo la cifra con cui il capitalista compra la sua forza-lavoro , ossia la sua disponibilità a lavorare.  Il Plusvalore designa quel "sovrappiù" di valore che il lavoratore è in grado di realizzare, in un tempo determinato grazie alla sua attività, ma di cui si è sistematicamente defraudato dal capitalista.  IL SAGGIO DI PROFITTO E LA SUA CADUTA L'accumulazione del plusvalore è il presupposto per la crescita dell'economia capitalista, ma a lungo andare è, secondo Marx, il meccanismo occulto che ne decreterà il crollo inesorabile. Proseguendo nella sua analisi, infatti, Marx sostiene che l'effettiva percentuale di guadagno real

DOMANDE PAG. 524

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 DOMANDE PAGINA 524  1. CHE COSA SI INTENDE CON DISOCCUPAZIONE? con disoccupazione si intende la condizione degli individui, che, pur essendo idonei a svolgere un'attività lavorativa e desiderosi di lavorare, non trovano un'occupazione 2. IN CHE SENSO LA DISOCCUPAZIONE E' STATA INTERPRETATA PER LUNGO TEMPO COME UNA COLPA INDIVIDUALE? esisterebbe soltanto disoccupazione frizionale, e anche nel caso in cui il fenomeno assumesse proporzioni maggiori e più durature, ciò sarebbe dovuto soltanto alla cattiva volontà degli individui, che non cercano lavoro in maniera adeguata o che non sono disposti ad accettare gli impieghi che vengono loro proposti.  Questa concezione ha contribuito, nella sua versione più grossolana, a diffondere nell'opinione pubblica un vero e proprio pregiudizio, secondo il quale chi non trova un impiego è responsabile della propria condizione, perché pigro o eccessivamente pretenzioso. 3. CON QUALI MISURE E' INTERVENUTO LO STATO RISPETTO AL PROBLEMA

SOCIOLOGIA: LA DISOCCUPAZIONE

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 LA DISOCCUPAZIONE  UN CONCETTO COMPLESSO In generale, si può definire la disoccupazione come la condizione degli individui che, pur essendo idonei a svolgere un'attività lavorativa e desiderosi di lavorare, non trovano un'occupazione .  Tuttavia la connotazione negativa che il termine assume in questa definizione è relativamente recente, e non solo nel caso italiano. La stessa evoluzione semantica, infatti, si riscontra anche in altre lingue: in inglese il termine unemployed, che traduciamo con "disoccupato", originariamente designava semplicemente "colui che non lavora", indipendentemente dal fatto che cercasse o meno un'occupazione.  Queste oscillazioni di significato sono dovute principalmente a due fattori: primo, il fatto che la disoccupazione come problema sociale è un fenomeno moderno , sconosciuto alle società preindustriali; secondo, il fatto che di tale fenomeno sono state date, come vedremo, interpretazioni molto diverse. Gli economisti dist

DOMANDE PAG.520

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 DOMANDE PAGINA 520 1. LA LEGGE DELLA DOMANDA E DELL'OFFERTA PUÒ VALERE PER IL MERCATO DEL LAVORO? Si, perché il mercato del lavoro è l'insieme delle contrattazioni che hanno per oggetto la domanda e l'offerta del lavoro, in qualunque settore economico. 2. CHE COSA SI INTENDE PER LEGGE BRONZEA DEI SALARI? La legge bronzea dei salari, formulata da Ferdinand Lassalle, è la legge in base alla quale la possibilità di rialzo dei salari è frenata, anche nelle fasi più favorevoli ai venditori di forza lavoro, da una possibilità pressoché illimitata di reperire nuova manodopera.  3. QUALI SONO GLI INDICATORI DI BASE DEL MERCATO DI LAVORO? gli "indicatori" permettano di rilevare come si distribuisce il lavoro all'interno di una società, attuando anche i necessari confronti nello spazio e nel tempo.  Il primo indicatore di cui si deve tener conto è rappresentato dalla popolazione in età lavorativa, cioè dalla popolazione di età compresa tra la minima e la massima previs

SOCIOLOGIA: LE TRASFORMAZIONI DEL MONDO DEL LAVORO

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IL MERCATO DEL LAVORO Così come si parla di "mercato della casa" o di "mercato dell'auto" per indicare gli scambi che hanno per oggetto, rispettivamente, i beni immobili e le automobili, allo stesso modo si può parlare di mercato del lavoro per riferirsi agli s cambi che hanno per oggetto qualunque forma di prestazione lavorativa. Alla base di questo concetto sta un'altra importante acquisizione della modernità, ovvero la nozione di lavoro salariato . Con la fuga dalle campagne avviata dal fenomeno delle recinzioni, si crea invece una situazione differente: si forma infatti un gran numero di lavoratori liberi da rapporti di dipendenza personale, che possono quindi disporre di se stessi e offrire ad altri la propria opera in cambio di un compenso in denaro, con cui dovranno autonomamente provvedere alle proprie necessità. Diversamente dallo schiavo e dal servo, il salariato è quindi un uomo giuridicamente libero, la cui subordinazione nei confronti del da